«Quando celebriamo la festa della vita, il nemico vuole imporci la sua festa della morte», — Sua Beatitudine Sviatoslav sul attacco missilistico a Sumy
La mattina del 13 aprile 2025, nella Domenica delle Palme, la Russia ha effettuato un attacco missilistico contro il centro della città di Sumy, provocando la morte di almeno 34 civili e oltre 117 feriti, tra cui 15 bambini. Il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha definito questa tragedia come «un altro crimine contro l’umanità», sottolineando che «mentre gli ucraini celebrano la festa della vita, il nemico vuole imporre la sua festa della morte».

Il capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza ucraino, Andriy Kovalenko, ha sottolineato che i russi hanno deliberatamente lanciato l’attacco nella Domenica delle Palme per provocare numerose vittime.
Il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina ha sottolineato che la Russia ha mostrato ancora una volta «il suo volto barbaro», chiedendo alla comunità mondiale di valutare «adeguatamente questo crimine»: «Speriamo che tutti capiscano che l’Ucraina è la vittima innocente di questa aggressione, e che promuovere verità e pace significa proteggere la vittima innocente e frenare la mano omicida dell’assassino e aggressore russo». Il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha assicurato preghiere e sostegno a tutte le vittime, nonché alle famiglie delle vittime.
«Oggi abbracciamo con le nostre preghiere e le nostre condoglianze tutti coloro che sono stati colpiti da questo attacco missilistico, tutti i loro parenti, i loro cari, gli abitanti di Sumy. Vogliamo davvero che la nostra fede nella resurrezione sia di conforto per coloro che oggi hanno perso i loro cari. Li affidiamo nelle mani del Padre celeste, preghiamo per la loro pace eterna, ma faremo di tutto per fermare questa guerra affinché tali vittime, tali tragedie non accadano più». «Memoria eterna ai caduti, gloria eterna a tutti coloro che oggi difendono la nostra Ucraina indipendente a costo della propria vita», — ha concluso Sua Beatitudine Sviatoslav.
Fonte: AgenSIR