Biografia di Sua Beatitudine Sviatoslav
Infanzia e famiglia
É nato il 5 maggio 1970 a Stryj (regione di Leopoli) nella famiglia cristiana di Yuriy e Vira Shevchuk. Durante l’attività clandestina della Chiesa greco-cattolica ucraina, nella casa della famiglia Shevchuk i sacerdoti greco-cattolici celebravano la Divina Liturgia.
«Sono nato nella città di Stryj, nella regione di Leopoli. É una città particolare e interessante, — per la sua storia, ma anche per le persone, che il Signore Dio ha messo sul mio cammino in quel periodo. Mia madre era una maestra di musica, mentre mio padre un impiegato statale e lavorava per le ferrovie. Inoltre, un’influenza notevole su di me, sul mio immaginario l’hanno avuta i miei nonni. Mia madre praticamente per tutta la sua vita ha lavorato nella scuola di musica, dove insegnava pianoforte. Parlando dei miei primi ricordi, questi ultimi sono legati al pianoforte. Nella nostra casa c’erano sempre studenti e la musica risuonava sempre tra le mura di casa. Anche quando mia madre sbrigava le faccende domestiche, per esempio preparava da mangiare in cucina, nella stanza accanto c’erano sempre gli studenti che suonavano il pianoforte», — così racconta sui genitori Sua Beatitudine. Tuttavia, come ricorda Sua Beatitudine, molto di ciò che ha imparato sulla Chiesa lo ha appreso grazie ai suoi nonni, che per lui sono diventati «un’enciclopedia vivente della storia della Chiesa e del popolo»: «Avevano su di me un’influenza enorme, proprio tramite loro sono entrato nella vita della Chiesa. A questo proposito, i miei nonni erano grandi amici della famiglia Zarytsky. Il noto martire sacerdote Oleksa Zarytskyy visitava spesso la nostra casa, e vi celebrava la Liturgia. I parenti da parte di mio padre, che era originario di Ivano-Frankivsk, nello specifico del villaggio di Brošniv-Osada, era altrettanto molto attiva nella vita della Chiesa clandestina. Di fatto, è in quel contesto che ho conosciuto il Rev. P. Mykhaylo Kosylo, che era il rettore del Seminario teologico clandestino nella regione di Ivano-Frankivsk.
Dal momento che la madre di Sua Beatitudine era una maestra di musica, anche lui frequentava la scuola di musica, cosa di cui racconta spesso: «Sì, ho frequentato la scuola di musica per bambini a Stryj. Considerando che il pianoforte lo conoscevo già bene, mentre il violino era un mistero, allora mi sono interessato a esso. La mia insegnate era la sorella di mia mamma. Gli strumenti musicali non sono mai stati per me un peso, un obbligo, bensì una fonte di curiosità. Mia madre studiavada studentessa lavoratrice in Conservatorio di Leopoli e lavorava nella scuola di musica a Sambir. Molto spesso mi portava con sé perché non poteva affidarmi a nessuno. Così, sono cresciuto tra quei corridoi e aule delle scuole di musica di Stryj e Sambir. Più tardi, quando andavo a scuola, mamma mi portava alla scuola di musica, dove potevo fare i compiti. Immaginate: una lezione di musica, scrivania, pianoforte, accanto allo strumento è seduto/a uno studente o studentessa, mia mamma vicino a lui o lei, mentre di fianco io che faccio i compiti. Mia madre ascoltava contemporaneamente suonare lo studente, e osservava cosa facevo io. E solo dopo che ho finito di fare tutto, potevo raccogliere le cose e tornare a casa».
Oggi prendere in mano il violino capita di rado: «Suono, quando nessuno mi sente. Il mio compositore preferito è Antonio Vivaldi. Ho suonato molti dei suoi concerti quando ero nella scuola di musica. Ricordo chiaramente quelle sensazioni di una musica luminosa e gioiosa durante la mia visita a Venezia già in veste di studente di teologia a Roma. Comprendere completamente la musica di Vivaldi è possibile solo una volta che si è immersi nella città, in cui egli viveva, sentendo il moto dell’acqua nei canali veneziani. Per me l’udito è diventato un elemento di percezione del mondo importantissimo, specie per i miei primi contatti con la vita ecclesiastica, con la Chiesa clandestina. Inizialmente ho frequentato l’ambiente dei diaconi, cantori. A partire dai 13 anni, cantavo, studiavo i canti liturgici, leggevo i Salmi nel paleoslavo. Potevamo leggere il Salterio per i defunti per notti intere».
Istruzione
Dopo aver terminato la scuola media-superiore N. 10 ha studiato presso il Collegio Medico di Boryslav.
«Ho concluso l’ottavo anno di scuola media-superiore con il massimo dei voti e sono entrato al Collegio Medico di Boryslav. É stato un momento molto importante nella mia vita — a 15 anni sono volato via dal nido familiare. E, di fatto, non sono più tornato alla vita che avevo vissuto a Stryj. Per me Boryslav è diventata una seconda città, in cui sono cresciuto, e a cui devo molto. Intorno al Collegio, attorno il corpo docenti, si era formato un gruppo molto interessante di intellettuali galiziani. Il Collegio di Boryslav non disponeva di dormitori, perciò si doveva vivere in appartamenti di altre persone. Sono stato molto fortunato, perché nel corso della prima parte dei miei anni di studi abitavo presso le famiglie polacche. In casa essi parlavano polacco, ricevevano regolarmente tutte le riviste dalla Polonia. Proprio con loro ho imparato a leggere e parlare in polacco. Medicina mi piaceva molto, — ha raccontato Sua Beatitudine in una delle sue interviste. — Era una parte costituente della vita umana e della sua esistenza, cosa che mi attraeva. Nella Chiesa clandestina mi dicevano: "Hai bisogno di una professione che ti consenta di essere vicino alle persone". Per esempio, il Metropolita Volodymyr Sterniuk lavorava come infermiere sulle "ambulanze". Quindi, una professione di questo tipo per un sacerdote clandestino era un elemento importante». Allo stesso tempo, negli anni 1983–1989 frequentavo i corsi presso il Seminario teologico greco-cattolico clandestino. «Ho anche svolto servizio come corriere, trasportando alcuni oggetti da Ivano-Frankivsk a Stryj, presso le Suore Ancelle della Beata Vergine Maria Immacolata, che lì avevano una loro comunità clandestina», — ricorda il periodo di clandestinità Sua Beatitudine.
Ho concluso il periodo di leva militare obbligatoria nell’esercito Sovietico. Come diplomato in medicina, ho prestato servizio obbligatorio come infermiere nel battaglione separato di supporto aeroportuale presso l’Istituto Militare di aviazione di Luhansk. «Ho servito inizialmente presso la scuola di addestramento nella regione di Vinnytsia, presso la stazione di Vapniarka. Lì, in effetti, si svolgeva, quel che veniva chiamato allora "il corso per giovani soldati", successivamente sono stato trasferito al distretto militare di Kyiv e assegnato a prestare servizio a Luhansk, presso la Scuola superiore dei navigatori dell’aviazione militare di Luhansk, intitolato al Proletariato del Donbas», — racconta Sua Beatitudine Sviatoslav.
In seguito a questa esperienza il percorso di vita si è legato esclusivamente alle attività di Chiesa. Come sottolinea Sua Beatitudine, la decisione di diventare sacerdote è stata incoraggiata dalla religiosità dei genitori e parenti stretti, nonché da tutta la società di Halyč. Tuttavia, determinante è stata la conoscenza di Rev. D. Mykhaylo Kosylo, sacerdote della Chiesa clandestina, ormai passato a miglior vita: «In quel periodo egli aveva trascorso due anni di prigionia per l’attività ecclesiale, successivamente è stato nominato rettore del seminario clandestino. La forza di questa personalità e l’impatto enorme dell’incontro con tale personalità sono state l’impulso decisivo».
Ministero sacerdotale
Negli anni 1991–1992, Sua Beatitudine Sviatoslav ha studiato presso il Centro di Studi Filosofico-Teologici «Don Bosco» a Buenos Aires (in Argentina), di cui racconta: «Quando sono tornato dall’esercito e desideravo continuare la preparazione al sacerdozio, le circostanze erano completamente cambiate. Non si trattava più di un seminario clandestino. Entrai a far parte di un gruppo, che è stato deliberatamente formato per studiare in Argentina su richiesta del vescovo Andriy Sapelyak. Lì ho studiato fino al 1993. Di fatto, ho completato un corso di filosofia. Si trattava di un corso biennale finalizzato alla preparazione al sacerdozio». «Quando presso l’ambasciata a Mosca ottenni i visti per me e i miei amici, camminavo per strada cantando di felicità. All’inizio non capivo una parola di spagnolo, ma durante la prima sessione sostenni gli esami di filosofia in quella lingua. Bisogna semplicemente sedersi e studiare, — afferma l’arcivescovo, condividendo il suo semplice metodo per imparare le lingue, di cui oggi ne conosce una decina. — Negli anni 1992–1994 tornò in Ucraina per proseguire gli studi proprio presso il Seminario teologico di Spirito Santo a Leopoli».
Ricevette l’ordinazione a suddiacono dal vescovo Yulian Voronovskyi. Ha ricevuto l’ordinazione diaconale il 21 maggio 1994 dal vescovo Fylymon Kurčaba, mentre il Sacramento del sacerdozio gli fu conferito il 26 giugno 1994 dal S. B. Cardinale Myroslav Ivan Lubachivskyi.
Tra il 1994 e il 1999, ha studiato presso la Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino (Roma, Italia), dove ottenne il dottorato Summa cum laude in antropologia teologica e fondamenti della teologia morale nella tradizione bizantina. Durante il periodo di studi a Roma, svolse il ministero pastorale per i greco-cattolici ucraini ad Atene. «Non avevo mai desiderato studiare all’estero. Ma sono stato raccomandato a partire. E partii per studiare a Roma su indicazione di S. B. Myroslav, perché in quel tempo c’erano molti giovani desiderosi di diventare sacerdoti, ma mancavano gli insegnanti. Non avevo, tuttavia, l’ambizione di ottenere titoli o incarichi, che il Signore Dio mi affidava», — racconta Sua Beatitudine sul periodo di studi a Roma.
Come afferma l’arcivescovo, dopo aver completato il dottorato a Roma, riuscì a ottenere un’udienza generale con papa Giovanni Paolo II tramite la Congregazione per le Chiese Orientali, durante la quale, chiese al Papa una benedizione per la sua missione in Ucraina. In quell’occasione ricevette questa risposta: «Parti, fratello, lì avrai molto da fare».
1999–2000 — Prefetto del Seminario teologico di Spirito Santo a Leopoli.
2000–2007 — Vice-rettore del Seminario teologico di Spirito Santo a Leopoli.
Dal 2001 — Vice-decano della Facoltà di Teologia presso l’Accademia Teologica di Leopoli (divenuta successivamente l’Università Cattolica Ucraina).
2002–2005 — Capo del Segretariato e segretario personale del S. B. Cardinale Lubomyr Huzar, nonché responsabile della Curia Patriarcale a Leopoli. Più tardi, nel marzo 2011, durante la sua prima conferenza stampa come Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav dichiarerà: «Prima di tutto voglio dirvi che mi considero un figlio spirituale e un seguace di Sua Beatitudine Lubomyr. Come un buon padre, mi ha educato con saggezza».
Da giugno 2007 — Rettore del Seminario teologico di Spirito Santo a Leopoli.
Attività episcopale
Il 14 gennaio 2009 papa Benedetto XVI ha benedetto la decisione del Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina di nominare padre Sviatoslav Shevchuk, rettore del Seminario Teologico dello Spirito Santo di Leopoli, vescovo ausiliare dell’eparchia della Protezione della Santissima Madre di Dio a Buenos Aires (Argentina). Al nuovo vescovo è stata assegnata la sede titolare di Castra di Galba.
L’ordinazione episcopale si è svolta il 7 aprile 2009, durante la festa dell’Annunciazione della Santissima Madre di Dio, nella Cattedrale di San Giorgio a Leopoli. Il consacratore principale, alla presenza del S. B. Lubomyr Huzar, era l’arcivescovo di Leopoli, S. E. Ihor Vozniak, assistito dai vescovi Mykhaylo Mykycej, eparca dell’eparchia della Protezione della Santissima Madre di Dio a Buenos Aires, e Yulian Voronovskyj, eparca dell’eparchia di Sambir-Drohobyč.
Il 10 aprile 2010 è stato nominato amministratore apostolico dell’eparchia della Protezione della Santissima Madre di Dio a Buenos Aires, rimasta vacante dopo la rinuncia dell’eparca Mykhaylo Mykycej. Durante questo periodo, conobbe il cardinale Jorge Bergoglio — oggi papa Francesco. «Quando fui inviato a svolgere il servizio episcopale in Argentina, non immaginavo che un giorno avrei lasciato l’Argentina. Mi sono davvero impegnato per immergermi in quella cultura, nel suo stile di vita, nel suo modo di pensare, affrontando il processo di inculturazione. Ho cercato di diventare parte integrante della società argentina e di essere tutto per le persone affidate alla mia cura pastorale. Mantengo ancora contatti con loro e seguo con interesse ciò che accade in quelle parrocchie», — ricorda Sua Beatitudine Sviatoslav la sua esperienza di servizio pastorale.
Nel settembre 2010 il Sinodo ha istituito una commissione speciale, composta principalmente da giovani vescovi, di cui faceva parte anche S. E. Sviatoslav. A questa commissione è stato affidato il compito di elaborare un piano decennale per lo sviluppo delle attività della Chiesa greco-cattolica ucraina. Tale lavoro è stato completato e, successivamente, il vescovo ha lavorato in un altro gruppo che ha sviluppato meccanismi concreti per attuare le disposizioni stabilite dalla precedente commissione.
Durante il suo episcopato, S. E. Sviatoslav ha continuato a insegnare. Quando tornava in Ucraina per partecipare ai Sinodi, teneva lezioni presso l’Università Cattolica Ucraina e il Seminario Teologico di Leopoli. Ha anche sviluppato un ciclo di lezioni sull’antropologia teologica in Argentina.
Il 23 marzo 2011 è stato eletto Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina durante il Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina, a cui hanno partecipato 40 vescovi provenienti da tutto il mondo. Il 25 marzo questa elezione è stata benedetta da papa Benedetto XVI. L’insediamento si è svolto il 27 marzo 2011 a Kyiv, nella Cattedrale Patriarcale della Resurrezione di Cristo. All’evento hanno partecipato oltre 20.000 fedeli provenienti da tutto il mondo. Una delle delegazioni più rappresentative è stata quella argentina, giunta per celebrare il «loro arcivescovo». È stato impressionante ascoltare dagli ucraini argentini, che per la prima volta visitavano la patria dei loro antenati, una lingua ben conservata, parlata nell’Ucraina occidentale cento anni fa.
Oltre alla lingua madre, parla fluentemente inglese, tedesco, italiano, spagnolo, polacco, russo, latino, greco e paleoslavo.