Videomessaggio del Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina nella 193 ª settimana di guerra su vasta scala, 26 ottobre 2025

26 ottobre 2025, 20:40 4

Sia lodato Gesù Cristo!

Cari fratelli e sorelle in Cristo!

Sta già volgendo a termine la 193ª settimana dell’invasione su vasta scala dell’esercito russo contro la pacifica terra ucraina. Ben 193 settimane insopportabili, in ognuna delle quali di nuovo vengono riversati un mare di sangue e di lacrime sulla nostra benedetta terra ucraina, e noi ancora una volta ringraziamo il Signore Dio e le Forze Armate dell’Ucraina per essere vivi e di poter servire Dio, le persone e il nostro popolo.

Questa settimana è stata una settimana di grandi scontri al fronte, di intensa lotta nelle retrovie e di eroico servizio ai più fragili durante questa guerra. Al fronte continuano pesanti ostilità, ma i nostri eroici soldati, militari, donne e uomini, non solo contengono gli attacchi nemici, non solo hanno impedito la sua cosiddetta offensiva estiva o autunnale, ma contrattaccano, liberando le nostre città e paesi.

Preghiamo per loro, per le loro famiglie, per tutti coloro che hanno sofferto a causa di questa terribile guerra, e chiediamo al Signore Dio di curare le ferite che provoca questa enorme tragedia. Preghiamo per i nostri fratelli e le nostre sorelle che si trovano in prigionia russa, nelle carceri e nelle camere di tortura, specialmente nei territori occupati. Preghiamo per le famiglie dei nostri eroi caduti.

Questa settimana, ogni notte i russi hanno sistematicamente attaccato e distrutto le più importanti infrastrutture energetiche delle nostre città e dei nostri paesi. Il bersaglio degli attacchi nello specifico è stata la regione di Chernihiv. Chernihiv, una città da migliaia di abitanti, ha subito un grande blackout, e parte della regione già da diversi giorni è senza luce e riscaldamento. Siamo costretti a portare acqua per consentire alle persone di sopravvivere in queste circostanze difficili, mentre le temperature esterne continuano a scendere sempre di più.

Vogliamo ringraziare tutti i volontari che, in queste circostanze fredde, buie e difficili riscaldano la nostra gente, e portano loro la luce della speranza cristiana.

Un grande dolore nei nostri cuori è stato quanto accaduto a Kharkiv, dove i russi hanno attaccato con droni un asilo nido. Grazie a Dio nessun bambino è morto, tuttavia tutti loro si trovano in uno stato di forte stress e shock per quanto hanno vissuto.

A Kyiv, a Podil, un drone russo ha colpito una sinagoga. Sono morte alcune persone e quattro sono rimaste ferite.

Chiediamo alla comunità internazionale di dire con decisione e fermezza «No!» all’aggressione russa. Nonostante queste terribili circostanze, vogliamo assicurare tutti che l’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte, l’Ucraina prega!

Per la comunità religiosa ucraina, questa settimana è trascorsa sotto la luce della visita significativa del Consiglio Panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose in Norvegia, nella capitale Oslo. Era fondamentale per noi trasmettere la voce della società civile ucraina ai nostri partner internazionali. Siamo grati alla famiglia reale per l’incontro e per la particolare attenzione riservata alla comunità ucraina in Norvegia.

Ho avuto l’opportunità di chiedere al re e alla regina il loro patrocinio per la nostra comunità, che necessità di sostegno, e ha tanto bisogno che il nostro motto della pastorale in diaspora «Integrazione — sì, assimilazione — no» possa essere realizzato anche in questo paese. È interessante che il re stesso abbia risposto a questa richiesta condividendo la propria testimonianza. Ha ricordato che anche lui era un rifugiato; da bambino di tre anni, fu costretto insieme alla sua famiglia a fuggire dalla Norvegia occupata dai nazisti. Anche la regina ha condiviso il suo ricordo, quando da bambina aveva visto il popolo gioire per la partenza degli occupanti-nazisti dalla loro patria. Ha augurato che quella stessa gioia della liberazione, la gioia della vittoria possa presto essere vissuta anche dai figli e dalle figlie, dai bambini del popolo ucraino.

Un tema significativamente importante dei nostri incontri e dialoghi è stato il quello dell’unità interconfessionale e interecclesiale, nonché la ricerca di percorsi dell’unità tra i cristiani dell’Ucraina, quel movimento che noi chiamiamo ecumenismo.

Molto importante è stato il nostro incontro con il capo della Chiesa Luterana di Norvegia — la più grande confessione in questo paese — Rev. Dot. Olav Fykse Tveit. Egli non solo è a capo di questa Chiesa, ma è anche ex Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Egli, come nessun altro, comprende il pericolo derivante dalla manipolazione dell’idea di ecumenismo, che vengono condotte in particolare dagli ambienti russi.

Per questa ragione abbiamo iniziato a parlare di un nuovo tipo di ecumenismo: non teorico, ma pratico; non come trattative diplomatiche e meri tentativi di raggiungere qualche compromesso, ma un vero sforzo di raggiungere l’unità dei crisitani. Abbiamo testimoniato che oggi in Ucraina siamo di fronte alle stesse sfide esistenziali. Abbiamo raccontato come, di fronte alle fosse comuni, le tombe dei nostri fratelli fedeli, abbiamo capito che, al confine tra la vita e la morte, siamo tutti eguali — ortodossi e cattolici, protestanti, ebrei e musulmani. Per questo, la risposta comune a questi crimini russi contro l’umanità in Ucraina dà vita a un nuovo tipo di unione nell’azione, che abbiamo chiamano ecumenismo esistenziale — ciò che oggi ci porta a vivere, pregare, lavorare insieme, ma anche a essere la voce del nostro popolo martoriato presso la comunità internazionale.

Vogliamo ringraziare ancora una volta, sia nel contesto della visita in Norvegia, che in tutti gli altri nostri incontri — tutte le persone di buona volontà di vari paesi e popoli che ci sostengono, pregano per noi e inviano in Ucraina convogli di aiuti umanitari, ci aiutano, come cristiani, a compiere il servizio sociale nella nostra patria.

Oggi, ancora una volta, insieme a tutti i popoli e a tutti i cristiani del mondo, vogliamo pregare per la pace in Ucraina. Chiediamo: Dio, ferma la guerra! Solamente tu puoi farlo. Dio, con la tua luce e la grazia dello Spirito Santo, illumina i cuori e le menti dei potenti di questo mondo, affinché trovino la via d’uscita da questo angolo oscuro, in cui l’aggressione russa ha spinto l’umanità.

Dio, benedici la nostra Ucraina martoriata con la tua giusta pace celeste!

La benedizione di Dio venga su di voi, per mezzo della Sua grazia e misericordia, in ogni tempo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo!

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