Sua Beatitudine Sviatoslav ringrazia l’Austria e l’Europa intera: «Solo insieme possiamo affrontare le sfide drammatiche»
Il 10 settembre, a Vienna, presso il Palazzo Arcivescovile, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav, durante l’incontro dei vescovi delle Chiese cattoliche orientali d’Europa con i rappresentanti dell’Unione Europea e del Governo austriaco, ha sottolineato come la guerra in Ucraina rappresenti una sfida per tutta l’Europa, che proprio in quel giorno è stata testimone dell’aggressione contro la Polonia.

All’incontro hanno partecipato il commissario europeo, Magnus Brunner, e ministra federale dell’Austria, Claudia Plakolm.
il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha espresso gratitudine per la solidarietà internazionale, che salva le vite degli ucraini, ha esortato a non stancarsi nell’offrire aiuti e ha rimarcato il contributo significativo dell’Austria nell’accoglienza dei profughi ucraini.
«Non è una guerra solamente ucraina»
Sua Beatitudine Sviatoslav ha aperto il suo intervento con parole di riconoscenza: «Cogliendo questa occasione, desidero farmi portavoce della gratitudine del popolo ucraino, anzitutto verso l’Europa unita».
Ha ricordato l’attacco notturno di droni russi sul territorio della Polonia e le consultazioni della NATO in relazione a questo: «Oggi [10 settembre 2025 — n.d.r.] è stato un giorno tragico per tutta l’Unione Europea… In questo momento, in ottemperanza dell’articolo 4 dello Statuto NATO, i rappresentanti dei paesi si incontrano per decidere come reagire di fronte all’aggressione aperta contro la Polonia avvenuta questa notte».
Secondo le sue parole, la discussione dell’articolo 4 a seguito dell’attacco alla Polonia, così come la storica «coalizione dei volenterosi» riunitasi a Parigi per discutere delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, testimoniano che l’Europa sta maturando la consapevolezza dell’importanza dell’unità di fronte al volto della guerra.
Il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina ha aggiunto: «L’Ucraina vive una guerra, che non è solo ucraina, perché tutta l’Europa ha subito un’aggressione, e questo giorno lo conferma con estrema chiarezza a tutto il mondo. Siamo riconoscenti agli europei che, in questo momento, riscoprono nuovamente il valore dell’unità europea. Solamente insieme possiamo essere forti e affrontare queste sfide drammatiche».
La dimensione umanitaria della guerra
Sua Beatitudine Sviatoslav ha definito la guerra «una bestemmia e un crimine contro l’umanità», che inevitabilmente conduce a una crisi umanitaria. Allo stesso tempo, ha testimoniato che, grazie alla solidarietà della comunità internazionale, questa crisi non si è tramutata in catastrofe: «Nessun ucraino è morto di fame o di freddo, e per questo vi siamo profondamente grati».
Il Capo della Chiesa ha rinnovato quindi l’appello a non stancarsi di aiutare gli ucraini: «La guerra continua, ma l’aiuto umanitario è drasticamente diminuito. All’inizio della guerra, in Ucraina arrivavano numerosi camion; ora non più. Per questo vi esorto: non stancatevi! Perché la solidarietà davvero salva la vita».
Ringraziamento all’Austria e alla Chiesa
Sua Beatitudine Sviatoslav ha ringraziato in particolare l’Austria, che ha accolto 85 mila rifugiati ucraini: «Oggi il volto del rifugiato ucraino in Europa è quello di una giovane donna con un bambino. Avete accolto la parte migliore della nostra società. Gli ucraini hanno una cultura lavorativa peculiare; sono europei. Giunti in Austria, in primo luogo imparano la lingua, poi cercano un’occupazione. Solo un terzo usufruisce dei vostri programmi sociali, e due terzi lavorano, contribuendo così al bene comune dell’Austria».
Il Primante ha ringraziato S. Em. il Card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ordinario per tutti i cattolici orientali in Austria, che continua la tradizione di sostegno dell’Ucraina, intrapresa dal cardinale Theodor Innitzer e metropolita Andrey Sheptytskyi.
«Eminenza, in presenza delle autorità civili austriache, desidero esprimere la gratitudine dei nostri e vostri fedeli, che vivono in Austria. Siete divenuto un buon padre per le persone di molte nazioni e Chiese», ha affermato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, aggiungendo che, durante la guerra, dall’Austria sono stati inviati in Ucraina numerose ambulanze e autopompe che hanno salvato vite umane.
«L’Ucraina è ferita, ma incrollabile»
In conclusione, Sua Beatitudine Sviatoslav ha sottolineato il coraggio e lo spirito di sacrificio dei soldati ucraini: «Sì, l’Ucraina è ferita, ma incrollabile. L’ucraina è stanca, ma determinata. I nostri ragazzi e le nostre ragazze al fronte sanno di proteggere con le proprie spalle voi, la vostra pace, il vostro bene. La vostra tranquillità non è scontata, perché qualcuno oggi paga per essa con la propria vita».
Il Capo della Chiesa ha invitato a pregare per la rapida conclusione della guerra e ha invocato la benedizione di Dio sull’Austria e sull’Europa: «Dio benedica l’Austria, che sa essere un esempio di unità nella diversità. Speriamo che questa guerra finisca al più presto».
Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)