Sua Beatitudine Sviatoslav nella 172 ª settimana di guerra: desidero che tutto il mondo senta ancora: L’Ucraina resiste! L’Ucraina combatte! L’Ucraina prega!
Invito tutti i cristiani, tra cui i fedeli della nostra Chiesa, a condividere la propria fede, non avere vergogna a manifestarla. Lo ha dichiarato Sua Beatitudine Sviatoslav, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, nel suo messaggio per la 172 ª settimana dell’invasione russa su larga scala

Il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina ritiene che questa settimana passerà alla storia come una settimana di menzogne e di inganni da parte dell’aggressore, perché sullo sfondo di diversi sforzi internazionali per la soluzione diplomatica di questa guerra, il nemico intensifica i suoi attacchi e le sue offensive contro l’Ucraina.
«Ogni giorno — ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav — scorrono fiumi di sangue, un mare di lacrime, distruzione, fiamme, sofferenza al fronte: tutto ciò è stato la realtà quotidiana dell’Ucraina in questa settimana. Desidero esprimere di nuovo la gratitudine a Papa Leone XIV, che questa settimana, durante l’udienza generale, ha lanciato un appello allo stop immediato della guerra in Ucraina. Ricordiamo ancora una volta a tutti: quando la Russia smetterà di attaccarci — la guerra finirà, ma se l’Ucraina smetterà di difendersi — l’Ucraina non esisterà più. In queste circostanze crudeli, desidero che tutto il mondo senta ancora: l’Ucraina è viva! L’Ucraina resiste! L’Ucraina combatte! L’Ucraina prega.
Il Leader spirituale ha ricordato che questa domenica, chiamata Domenica dei Padri del Primo Concilio di Nicea, celebriamo un importante anniversario spirituale, culturale, nazionale ed ecclesiale: i 1700 anni dal Concilio Ecumenico di Nicea. Si tratta, senza dubbio, di un evento storico che, probabilmente, continuerà ad attirare l’attenzione di teologi, storici, studiosi del cristianesimo dell’epoca greco-romana.
Secondo le parole del Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, in questa settimana abbiamo percepito in particolar modo quanto sia importante l’unità, la cattolicità della Chiesa di Cristo. Questo Concilio ci ha regalato «il Credo», la professione di fede, che ancora oggi è un manifesto comune di fede non solo dei cattolici e ortodossi, ma anche di molti altri cristiani, che professano quella stessa fede dei nostri Padri di Nicea.
Sua Beatitudine Sviatoslav invita tutti i cristiani, tra cui i fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina, a condividere la propria fede, non avere vergogna a manifestarla, e anche a portare almeno una persona quest’anno al Sacramento del Battesimo. Solo così sentiremo di essere una Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, — una Chiesa missionaria.
San Giovanni Paolo II diceva: «Una Chiesa che non è missionaria, non è una Chiesa». Testimoniamo insieme il Vangelo di Cristo nel nostro tempo! , ha esortato il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)