Sua Beatitudine Sviatoslav durante il pellegrinaggio in Vaticano: Oggi si è svolto liturgicamente il Sinodo Patriarcale della Chiesa greco-cattolica ucraina
«Sentiamo che la nostra Chiesa greco-cattolica ucraina, erede del cristianesimo di Kyiv, è una Chiesa globale che, nella dimensione patriarcale, raccoglie tutti i suoi figli da ogni angolo della terra. Viviamo il sinodo nel contesto dell’Eucaristia con la forza e la grazia dello Spirito Santo, perché creiamo unità». Lo ha sottolineato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav durante l’omelia pronunciata nella Basilica di San Pietro in Vaticano, il 28 giugno, in occasione del pellegrinaggio giubilare della Chiesa greco-cattolica ucraina

Durante l’omelia Sua Beatitudine Sviatoslav ha parlato della Santa Madre di Dio come Madre della compassione e icona della Chiesa che condivide il dolore dei propri figli. Ha riflettuto sulle parole di Cristo crocifisso: «Donna, ecco tuo figlio» (Gv 19,26). Secondo le parole di Sua Beatitudine, il Salvatore morente nell’ultimo istante pensava a ciascuno di noi. E la Madre di Dio è diventata colei che ha rivelato il mistero della compassione.
«Oggi la Vostra Madre Chiesa soffre insieme ai suoi figli», — ha affermato il Primate.
Il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha sottolineato che, essendo chiamati a questo pellegrinaggio della speranza dalla beata memoria di Papa Francesco, gli ucraini sono giunti alla Basilica di San Pietro in cerca di speranza.
«E qui abbiamo ricevuto segni straordinari di speranza, ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav. Insieme preghiamo sul più importante altre della Chiesa Universale, sulla tomba del apostolo Pietro».
A conferire un significato speciale alla Divina Liturgia è stato il momento di saluto personale ai pellegrini ucraini da parte di Papa Leone XIV. Come ha sottolineato Sua Beatitudine Sviatoslav, questo gesto ha rappresentato «la forza della speranza cristiana».
«Con la sua parola, Papa Leone ci dona visibilità agli occhi di tutto il mondo. Siamo coscienti che adesso tutto il mondo sta guardando voi che, così numerosi, avete riempito questa basilica. E diciamo, noi siamo, eravamo e saremo», — si è rivolto ai fedeli il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Sua Beatitudine Sviatoslav ha sottolineato la peculiarità di questo pellegrinaggio: «Nessun’altra Chiesa o popolo ha un simile pellegrinaggio in questo Anno Giubilare. Solo l’Ucraina e il Popolo ucraino hanno ottenuto questo privilegio — come segno di onore, di compassione del Papa stesso per il dolore e sofferenza dell’Ucraina».
Oltre a questo, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha ricordato come esattamente 50 anni fa, nel 1975, si svolse il pellegrinaggio giubilare degli ucraini a Roma guidato dal patriarca Josyf Slipyj.
«Il Patriarca Josyf Slipyj, proprio su questo altare dell’apostolo Pietro, per la prima volta dichiarò al mondo la dignità della Chiesa greco-cattolica ucraina. Oggi ci troviamo nello stesso posto e pronunciamo la stessa dichiarazione al mondo», — ha sottolineato Sua Beatitudine Sviatoslav.
Secondo le parole del leader spirituale, «oggi si è svolto liturgicamente il Sinodo Patriarcale della Chiesa greco-cattolica ucraina». Nella Basilica di San Pietro si è riunita la comunità ucraina globale. Egli ha affermato che in un tempo in cui la guerra disperde gli ucraini, la Chiesa riunisce i dispersi.
«Saluto tutta la comunità ucraina mondiale dal Nord e Sud America, dall’Australia, da vari Paesi europei, da varie parti d’Italia, da varie parti dell’Ucraina, persino dalla Russia e dal Kazakistan, — si è rivolto ai pellegrini Sua Beatitudine Sviatoslav.
«Oggi sentiamo che la maternità della Madre di Dio, manifestata nella maternità della nostra Chiesa, abbraccia gli ucraini, ovunque essi siano, e con la forza della grazia dello Spirito Santo guarisce oggi le nostre ferite», — ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav.
Rivolgendosi ai presenti, il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina ha concluso l’omelia con parole di forza e speranza: «Torniamo a casa come annunciatori di questa Speranza, e insieme vogliamo dire a Roma e al mondo intero: l’Ucraina resiste! L’Ucraina combatte! L’ucraina prega!».
Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)