Sua Beatitudine Sviatoslav durante il pellegrinaggio in Vaticano: Oggi si è svolta liturgicamente l’Assemblea Patriarcale della Chiesa greco-cattolica ucraina

28 giugno 2025, 23:18 32

«Sentiamo che la nostra Chiesa greco-cattolica ucraina, erede del Cristianesimo di Kyiv, è una Chiesa globale, che nella sua dimensione patriarcale raccoglie tutti i suoi figli dai diversi angoli della terra». Lo ha sottolineato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav durante l’omelia pronunciata nella Basilica di San Pietro in Vaticano, il 28 giugno, in occasione del pellegrinaggio giubilare della Chiesa greco-cattolica ucraina.

Sua Beatitudine Sviatoslav durante il pellegrinaggio in Vaticano: Oggi si è svolta liturgicamente l’Assemblea Patriarcale della Chiesa greco-cattolica ucraina

Durante l’omelia Sua Beatitudine Sviatoslav ha parlato della Madre di Dio come Madre della compassione e icona della Chiesa che condivide il dolore dei propri figli. Ha riflettuto sulle parole di Cristo crocifisso: «Donna, ecco tuo figlio» (Gv 19,26). Secondo le parole di Sua Beatitudine Sviatoslav, il Salvatore negli ultimi istanti pensava a ciascuno di noi. E la Madre di Dio è diventata colei che ha rivelato il mistero della compassione.

«Oggi la Vostra Madre Chiesa soffre insieme ai suoi figli», ha affermato il Primate.

Il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha sottolineato che, essendo chiamati a questo pellegrinaggio della speranza da Papa Francesco di beata memoria, gli ucraini sono giunti alla Basilica di San Pietro in cerca di speranza.

«E qui abbiamo ricevuto segni di speranza straordinari, ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav. Stiamo pregando sull’altare più importante della Chiesa universale — la tomba dell’apostolo Pietro».

A conferire un significato speciale alla Divina Liturgia è stato il momento di saluto personale ai pellegrini ucraini da parte di Papa Leone XIV. Come ha sottolineato Sua Beatitudine Sviatoslav, questo gesto ha rappresentato «la forza della speranza cristiana».

«Сon le Sue parole, Papa Leone ci ha resi visibili agli occhi del mondo intero. Siate consapevoli che tutto il mondo sta guardando voi, che così numerosi avete riempito questa basilica. E diciamo: siamo stati ieri, siamo oggi e saremo anche nel futuro!», si è rivolto ai fedeli il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina.

Sua Beatitudine Sviatoslav ha sottolineato la peculiarità di questo pellegrinaggio: «Nessun’altra Chiesa o popolo ha un simile pellegrinaggio in questo Anno Giubilare. Solo l’Ucraina e il Popolo ucraino hanno ottenuto questo privilegio — come segno di onore, di compassione del Papa stesso per il dolore e sofferenza dell’Ucraina».

Oltre a questo, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha ricordato come esattamente 50 anni fa, nel 1975, si svolse il pellegrinaggio giubilare degli ucraini a Roma guidato dal Patriarca Josyf Slipyj.

«Il Patriarca Josyf Slipyj, su questa stesso altare dell’apostolo Pietro, sempre nel contesto di un Anno Giubilare, proclamò liturgicamente per la prima volta davanti al mondo intero la dignità della nostra Chiesa. Oggi noi ci ritroviamo sullo stesso luogo e pronunciamo le stesse parole a tutto il mondo», ha sottolineato Sua Beatitudine Sviatoslav.

Secondo le parole del leader spirituale, «oggi si è svolta liturgicamente l’Assemblea Patriarcale della Chiesa greco-cattolica ucraina». Nella Basilica di San Pietro si è riunita la comunità ucraina globale. Egli ha affermato che in un tempo in cui la guerra disperde gli ucraini, la Chiesa riunisce i dispersi.

«Saluto oggi la comunità ucraina mondiale: dal Nord e Sud America, dall’Australia, da vari paesi d’Europa, da tante parti d’Italia, da vari angoli dell’Ucraina, persino dalla Russia, dalla Bielorussia e dal Kazakista», si è rivolto ai pellegrini Sua Beatitudine Sviatoslav.

«Oggi sentiamo che la maternità della Beatissima Vergine Maria, rivelata nella maternità della nostra Chiesa, abbraccia gli ucraini ovunque si trovino, e con la forza della grazia dello Spirito Santo, guarisce le nostre ferite», ha affermato il Primate.

Rivolgendosi ai presenti, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha concluso l’omelia con parole di forza e speranza: «Torniamo a casa come testimoni e annunciatori di questa speranza. E a Roma e al mondo intero, vogliamo nuovamente dire: L’Ucraina resiste! L’Ucraina combatte! L’Ucraina prega!»

Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)

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