Sua Beatitudine Sviatoslav ai vescovi d’Europa: Un quarto dell’Ucraina è disseminato di mine — un’area pari a due volte il Portogallo

9 ottobre 2025, 11:58 16

Sua Beatitudine Sviatoslav, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha partecipato all’Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), che si svolge a Fátima dal 7 al 10 ottobre. Nel corso delle sessioni e delle discussioni congiunte, ai vescovi cattolici europei sono state presentate le dimensioni della crisi umanitaria causata dall’aggressione russa, insieme a testimonianze di torture inflitte ai civili nei territori occupati.

Sua Beatitudine Sviatoslav ai vescovi d’Europa: Un quarto dell’Ucraina è disseminato di mine — un’area pari a due volte il Portogallo

Crisi umanitaria al quarto anno di guerra

I partecipanti all’assemblea hanno preso visione dei dati forniti da «Caritas Ucraina», che mettono in luce le conseguenze devastanti della prolungata aggressione russa. Oltre 4 milioni di ucraini hanno perso la propria casa e il 58 % delle famiglie, nel 2024, ha avuto necessità di aiuti umanitari; in particolare per l’accesso a cibo, acqua, alloggio, cure mediche e supporto psicologico e sociale.

Nel 2025, «Caritas Ucraina» sostiene 71 Centri di resilienza distribuiti nelle comunità in tutto il Paese e opera attraverso 10 centri medici, che hanno già erogato più di 111.000 prestazioni sanitarie. L’organizzazione sviluppa e promuove anche programmi di riabilitazione per i veterani e iniziative di sostegno sociale per le famiglie dei caduti.

L’intensità degli attacchi alle infrastrutture civili continua ad aumentare in modo allarmante. Se nel 2024 l’Ucraina subiva tra i 300 e i 400 attacchi di droni al mese, tra settembre 2024 e maggio 2025 il numero è salito fino a 4.000 al mese. Attualmente si registrano oltre 800 attacchi al giorno o a giorni alterni.

Il Paese più minato del mondo

Sua Beatitudine Sviatoslav ha posto particolare attenzione sul problema della contaminazione da mine. Secondo i dati ufficiali del Gabinetto dei ministri dell’Ucraina, 139.000 chilometri quadrati (pari al 23 % del territorio nazionale) sono disseminati da mine e ordigni inesplosi. Altre fonti parlano addirittura di 175.000 chilometri quadrati.

«Quasi un quarto della nostra terra è coperto da mine e ordigni inesplosi. Si tratta di oltre 139.000 chilometri quadrati, un’area equivalente a due volte il Portogallo o a metà dell’Italia. Il silenzio che segue le esplosioni è il grido soffocato della terra che invoca la coscienza del mondo», ha sottolineato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina.

Il pericolo delle mine ostacola il ritorno delle persone nelle proprie case, blocca lo sviluppo dell’agricoltura e alimenta una crisi umanitaria di lungo periodo.


Testimonianze dei crimini contro i civili

Sua Beatitudine Sviatoslav ha anche ricordato l’iniziativa promossa dall’Ambasciata dell’Ucraina in Portogallo «Unseen Civilians — A Global Call for Justice», svoltasi il 24 febbraio 2025. L’evento è stato dedicato ai crimini perpetrati dall’esercito russo contro la popolazione civile nei territori occupati.

Particolarmente toccante è stata la testimonianza di Olena Yahubova, ex prigioniera civile della regione di Zaporizhzhia, che ha subito torture, lavori forzati e minacce di morte durante la detenzione. Dei 18 prigionieri con cui era detenuta, solo quattro sono tornati vivi.

«Quando ero in prigionia — ha raccontato la Sig.ra Olena — il mio obiettivo era sopravvivere. Ora mi sono posta un altro scopo: lottare e convincere. Dio ha deciso che ho ancora qualcosa da compiere qui».

Ha anche riferito che, dopo la liberazione, molti ex prigionieri diventano bersaglio delle cosiddette «safari» — operazioni mirate all’eliminazione dei testimoni della schiavitù moderna.

«La testimonianza della Sig.ra Olena è profondamente sconvolgente. Il mondo deve conoscerla», ha sottolineato il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina.


Appello all’unità

A conclusione del suo intervento, Sua Beatitudine Sviatoslav ha ringraziato i vescovi d’Europa per il loro costante sostegno al popolo ucraino e li ha esortati a non permettere che la guerra diventi una normalità.

«Ogni gesto di misericordia, ogni preghiera e ogni parola di verità rappresentano un passo verso la pace. Vi chiedo di restare accanto al nostro popolo», ha affermato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina rivolgendosi ai partecipanti dell’Assemblea plenaria.

Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)

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