Sua Beatitudine Sviatoslav ai medici nella Cattedrale Patriarcale: La vostra mano è la mano di Dio tesa al popolo ferito
Vi chiamiamo, medici ucraini, «guaritori feriti»: voi portate nel cuore e nell’anima, e talvolta anche nel corpo, le ferite della guerra, assumendo su di voi le sofferenze dei pazienti che curate. Oggi, il Signore vuole dirvi: Fatevi coraggio, Io sono con voi, dentro di voi e attraverso di voi sono con il mio popolo. Con queste parole si è rivolto il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina agli operatori medici durante l’omelia pronunciata il 10 agosto, in occasione del pellegrinaggio nazionale ucraino degli operatori sanitari alla Cattedrale Patriarcale a Kyiv.

Insieme a Sua Beatitudine Sviatoslav hanno concelebrato: S. E. Yosyf Milian, protosincello dell’arcieparchia di Kyiv, S. E. Andriy Khimyak, vescovo ausiliare dell’arcieparchia di Kyiv, nonché sacerdoti e cappellani ospedalieri della Chiesa greco-cattolica ucraina provenienti da diversi angoli dell’Ucraina.
Riflettendo sul racconto evangelico in cui Gesù camminò sull’acqua verso i discepoli in mezzo al mare agitato (Mt 14, 22–34), il Primate ha evidenziato che, in tempo di guerra, questa storia è particolarmente vicina agli ucraini: «Questa guerra, questa oscurità è come il mare in tempesta di notte, pronto a inghiottire chiunque finisca tra le sue mani».
Il Primate ha sottolineato: «Gesù rivela sé stesso, la sua natura divina, la sua forza proprio nelle circostanze in cui i discepoli pensavano che Dio non ci fosse. Proprio quando pensavano di essere stati abbandonati da Dio, la mano di Dio si è rivelata a loro».
Nell’omelia, Sua Beatitudine Sviatoslav ha dedicato particolare attenzione agli operatori sanitari giunti al pellegrinaggio insieme ai cappelli ospedalieri. «Cari operatori sanitari, permettete di ringraziarvi di cuore per il vostro servizio e per il vostro lavoro. Spesso è proprio la vostra mano a essere la mano di Dio che il Signore tende al suo popolo impaurito, stanco e ferito», si è rivolto loro il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Citando il medico Avicenna, il Primate ha spiegato la filosofia del servizio medico: quando un medico tende la mano al malato, e il malato risponde fidandosi e ricambiando, allora «anche in caso di una grave malattia è possibile salvare e si può riportare alla vita».
Sua Beatitudine Sviatoslav ha ringraziato in particolare i medici per la loro fedeltà: «Vogliamo ringraziarvi perché, nelle circostanze della guerra, non avete abbandonato l’Ucraina, non siete partiti all’estero in condizioni più confortevoli o in posti di lavoro meglio retribuiti in Europa, ma siete rimasti con noi».
Il Primate ha ricordato le condizioni particolarmente difficili in cui i medici lavorano durante la guerra: «Sappiamo come il nemico dia la caccia agli operatori sanitari, violando ogni regola, legge e normativa umanitaria sulla condotta della guerra, e proprio le istituzioni mediche sono diventate il bersaglio N.1», ha sottolineato. È stata elevata una preghiera speciale dedicata ai medici che si trovano in prigionia.
A conclusione della Divina Liturgia, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha salutato in modo particolare tutti i cappellani ospedalieri che hanno concluso il percorso formativo dedicato, conforme agli standard europei per il ministero cappellano nelle strutture sanitarie.
Inoltre, si è rivolto con parole di gratitudine a suor Sevastiana Karvatska, capo della Commissione per la pastorale della salute della Chiesa greco-cattolica ucraina, e a tutti gli operatori sanitari che hanno preso parte al pellegrinaggio a Kyiv.
«La vostra Chiesa è sempre e ovunque insieme a voi, attraverso la presenza, il lavoro, il ministero e l’attenzione dei nostri sacerdoti e dei nostri cappellani ospedalieri», ha assicurato il Primate.
«Che la forza di Dio operi attraverso la vostra arte medica, affinché possiate aiutare le persone non solo con la saggezza umana, ma anche con l’aiuto e l’opera dello Spirito Santo», ha augurato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina agli operatori