Pellegrinaggio nazionale a Zarvanytsia: pellegrinaggio di speranza, unità e preghiera per la pace

21 luglio 2025, 23:37 7

Il 19 e 20 luglio 2025, presso il Santuario mariano di Zarvanytsia, si è tenuto il XXX Pellegrinaggio nazionale ucraino, che quest’anno è stato dedicato a tre importanti anniversari: il 160 ° anniversario della nascita del Metropolita Andrey Sheptytskyj, il 30 ° anniversario del pellegrinaggio nazionale a Zarvanytsia e il 25 ° anniversario della consacrazione della Basilica minore di Zarvanytsia.

Pellegrinaggio nazionale a Zarvanytsia: pellegrinaggio di speranza, unità e preghiera per la pace

Il pellegrinaggio, definito «pellegrinaggio della speranza» dal Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav, ha riunito oltre 25.000 pellegrini dall’Ucraina e dall’estero. L’evento centrale è stata la Divina Liturgia, presieduta domenica da Sua Beatitudine Sviatoslav e concelebrata insieme ai vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina giunti dall’Ucraina e da tutto il mondo.

Al pellegrinaggio hanno partecipato anche il Nunzio Apostolico in Ucraina, l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, e S. E. Mons. Stefan Zekorn della diocesi di Münster (Germania), che ha testimoniato solidarietà e sostegno al popolo ucraino.

Il pellegrinaggio a Zarvanytsia è un pellegrinaggio nazionale annuale che si svolge la seconda domenica di luglio nel villaggio di Zarvanytsia (nella regione di Ternopil). Meta del pellegrinaggio è il Santuario mariano, dove è conservata l’icona miracolosa della Madre di Dio. Da decenni, i pellegrini giungono qui per chiedere pace, guarigione, speranza e rinnovamento spirituale. In tempo di guerra, questo pellegrinaggio è diventato per gli ucraini un simbolo di fede, unità nazionale e preghiera per la vittoria.


Domenica, nell’omelia pronunciata durante la Liturgia, Sua Beatitudine Sviatoslav ha spiegato il significato del passo evangelico del paralitico, sottolineando: «Quando l’uomo commette un peccato davanti a Dio, solo Lui può perdonargli il peccato». Il Capo della Chiesa ha anche menzionato il profeta Elia, la cui memoria viene onorata proprio in quel giorno dalla Chiesa greco-cattolica ucraina, definendolo come colui che «incarna l’aspirazione veterotestamentaria dell’uomo verso l’unico e vero Dio», sottolineando che «solo quando l’uomo concentra tutti i suoi desideri in un’unica direzione, può avere successo».

«Quando invece l’uomo non sa cosa vuole, quando si getta ora a sinistra, ora a destra, cercando un idolo e poi un altro — diventa paralizzato, debole, incapace, immobile. Ma quando concentra tutti i suoi desideri attorno all’unico e vero Dio, allora scopre forze interiori», ha spiegato il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina.

Secondo le sue parole, «quando le forze dell’anima diventano virtù, si trasformano in cavalli infuocati che la sollevano dalla terra verso il cielo. Pertanto, il primo passo affinché il paralitico possa alzarsi è la conversione a Dio e il perdono dei peccati».

«Se siete venuti qui a pregare per la salvezza dei vostri figli, mariti al fronte, per la vittoria dell’Ucraina, — siate certi: cercate Dio, che dona questa vittoria. Se oggi preghiamo per la pace — siate certi: cerchiamo Cristo, che è la nostra pace. Il Signore vuole darci molto, ma ognuno di noi deve oggi, in questo pellegrinaggio, vivere il proprio momento di pentimento e conversione», ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav.

Successivamente, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha ricordato che quest’anno il pellegrinaggio ha un significato speciale: è giubilare. Papa Francesco lo ha definito il pellegrinaggio della speranza.

«Siamo venuti qui con la speranza che otterremo ciò per cui preghiamo — se preghiamo con fede e sincero desiderio».

Durante il pellegrinaggio, ogni fedele ha avuto l’opportunità di passare attraverso la Porta Giubilare della Basilica minoredi Zarvanytsia e ottenere l’indulgenza plenaria. Al termine del pellegrinaggio è stata recitata la preghiera congiunta «Dio grande, unico».

Il pellegrinaggio a Zarvanytsia ha avuto una durata di diversi giorni. Migliaia di fedeli erano partiti in pellegrinaggio già nei giorni precedenti, offrendo il proprio cammino per la pace in Ucraina. Insieme ai pellegrini hanno camminato sacerdoti, giovani, volontari e rappresentanti di organizzazioni civili.

Tra i partecipanti vi erano anche pellegrini provenienti dall’estero; in particolare, un gruppo di ciclisti dalla Polonia, giunti a Zarvanytsia con il motto «Dalla Madre alla Madre con l’intenzione di pregare per la pace».

Sabato sera si è svolta la tradizionale fiaccolata e il Moleben alla Santissima Madre di Dio, presieduta da Sua Beatitudine Sviatoslav.

«Madre di Dio, Aiuto Perpetuo Soccorso di Zarvanytsia, salva i figli e le figlie dell’Ucraina — con queste parole si è rivolto alla Vergine Maria Sua Beatitudine Sviatoslav. — E allora, nella nostra speranza, non saremo mai delusi».

Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)

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