«Oggi, per l’Ucraina, la donna è un mistero della speranza» — il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina a Firenze
Domenica, 4 maggio 2025, Sua Beatitudine Sviatoslav ha fatto visita alla comunità ucraina di Firenze. Questa visita si inserisce nella continuità dei legami spirituali storici tra la Chiesa ucraina e la città di Firenze — città che, nel XV secolo accolse i partecipanti al Concilio di Firenze, tra cui il Metropolita di Kyiv, Isidoro

Durante la sua omelia, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha rivolto ai fedeli un saluto pasquale dall’Ucraina: «Prima di tutto, permettetemi di trasmettere il saluto pasquale, il bacio della pace da parte della vostra Madre-Ucraina. Sono giunto tra voi dalla splendente Kyiv, come testimone della speranza dell’Ucraina», ha dichiarato Sua Beatitudine Sviatoslav.
Il Primate ha evidenziato come, nonostante i continui attacchi missilistici e i nuovi metodi impiegati dalla Russia per uccidere la popolazione civile, il Popolo ucraino continua a celebrare la Pasqua: «Oggi, ancora una volta, vogliamo dire a gran voce a tutto il mondo che siamo vivi, che l’Ucraina resiste! l’Ucraina combatte! l’Ucraina prega!».
Alla Divina Liturgia hanno partecipato anche i rappresentanti della Chiesa cattolica locale: Mons. Marco Viola, delegato dell’arcivescovo di Firenze e priore della basilica di San Lorenzo; Rev. D. Daniele Rossi, vicario territoriale; Rev. D. Giovanni Martini, direttore della Fondazione Migrantes dell’arcidiocesi di Firenze.
Insieme al Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina hanno anche concelebrato: Rev. D. Andriy Soletskyy, parroco della parrocchia di S. Michele Arcangelo di Firenze; Rev. D. Oles Budziak, viceparroco della parrocchia; Rev. P. Luis Caciano, Rettore del Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat; Rev. D. Mykhailo Boiko, decano del decanato di Firenze-Bologna dell’Esarcato Apostolico per gli ucraini in Italia; il Rev. D. Oleh Oleksa, segretario del Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina a Kyiv; e Don Valer Sician, parrocco della parrocchia rumena.
La donna come testimone della Risurrezione
Il tema centrale dell’omelia di Sua Beatitudine Sviatoslav è stata la riflessione teologica sul ruolo delle donne mirofore nel mistero pasquale e sul significato della donna ucraina nelle attuali condizioni di guerra.
Sua Beatitudine Sviatoslav ha evidenziato come le mirofore siano state testimoni di tre eventi chiave: la passione, la morte e la risurrezione di Gesù. Proprio a loro l’angelo annunciò la più importante notizia della storia dell’umanità: «È significativo che proprio a una donna — una figura che a quei tempi non godeva del dovuto riconoscimento nella vita pubblica, la cui testimonianza non veniva riconosciuta in tributale — il Signore Dio abbia affidato la notizia più importante della storia dell’umanità: che Gesù Cristo è veramente risorto!».
Le tre parole pronunciate dall’angelo alle donne mirofore — «Non temete», «Voi cercate Gesù», «Andate» — sono diventate, secondo Sua Beatitudine, simbolo della missione della donna quale testimone di speranza, ricercatrice di Dio e annunciatrice della Risurrezione.
La donna ucraina come mistero della speranza
Sua Beatitudine Sviatoslav ha posto particolare attenzione al ruolo della donna ucraina nella realtà attuale: «Oggi, per l’Ucraina, la donna è un mistero di speranza. Sono testimone di come il volto raggiante della donna ucraina sia un’icona della speranza del nostro popolo e della nostra terra. Una donna spesso ferita. Una donna che spesso vive una vita da rifugiata, in esilio. Una donna che porta nel proprio cuore il trauma più profondo della guerra. Eppure, allo stesso tempo, la donna è un mistero di resistenza, di resilienza, di forza che ogni giorno si rialza», — ha sottolineato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Il Primate ha espresso gratitudine alle donne che, durante la guerra, si sono fatte carico di molteplice responsabilità professionali e sociali, spesso sostituendo gli uomini impegnati al fronte.
Il ringraziamento alle donne ucraine presenti in Italia
Sua Beatitudine ha espresso un ringraziamento particolare alle donne ucraine presenti in Italia: «Desidero sottolineare che la nostra Chiesa in Italia, le nostre parrocchie, il nostro Esarcato sono nati proprio grazie alla donna ucraina».
Il Primate ha ripreso le parole del defunto Papa Francesco, pronunciate il 28 gennaio 2018 in occasione della sua visita alla Basilica minore di Santa Sofia a Roma, in cui ringraziava le donne ucraine badanti, per il loro servizio alle famiglie italiane: «Papa Francesco, probabilmente il primo tra i Pontefici, ha ringraziato la donna ucraina, spesso impegnata come badante in Italia, per aver accompagnato migliaia di italiani alla Casa del Signore nella speranza della Risurrezione».
«Grazie alle donne ucraine, molti italiani si sono convertiti, hanno imparato di nuovo ad amare il proprio padre o la propria madre anziani, si sono ricongiunti con Dio, hanno ricevuto i Sacramenti, hanno riscoperto la fede nel Cristo Risorto», — ha aggiunto Sua Beatitudine Sviatoslav.
Concludendo la sua omelia, il Primate si è rivolto ai fedeli con un augurio: «Possa la forza del Cristo Risorto risplendere sui vostri volti. Siate portatori e testimoni di speranza là dove oggi il Signore vi chiama a condividerla!».
Continuità storica del legame con Firenze
Al termine alla Liturgia, Rev. D. Andriy Soletskyy, parrocco della parrocchia ucraina a Firenze, ha sottolineato la storica relazione della Chiesa ucraina e la città di Firenze: «Il vostro viaggio a Firenze rappresenta il proseguimento della continuità storica del legame tra la Chiesa ucraina e la capitale culturale d’Italia. Nel lontano XV secolo, il Vostro predecessore il metropolita Isidoro giunse qui per partecipare al Concilio di Firenze, come voce dell’unità della Chiesa».
«Un altro Vostro predecessore, il Patriarca Josyf Slipyj, giunto a Roma dopo numerosi anni di prigionia nel Gulag, coltivò i rapporti con l’allora sindaco di questa città, Giorgio La Pira, che ha dato vita al movimento internazionale per il dialogo e la costruzione della pace nel mondo. In quel tempo, il Vostro precedessore fu la voce della Chiesa perseguitata», — ha sottolineato Don Andriy.
Egli ha poi aggiunto: «Venendo qui, nel 2019, insieme al Sinodo dei Vescovi avete continuato questo percorso. E, oggi, la Vostra visita ai figli e alle figlie della nostra Chiesa a Firenze è la voce della speranza dall’Ucraina e per l’Ucraina. Siamo profondamente grati che tale voce rafforza in noi la speranza che l’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte, l’Ucraina prega».
L’incontro con l’Arcivescovo di Firenze
Precedentemente, il 3 maggio, Sua Beatitudine Sviatoslav ha incontrato l’Arcivescovo di Firenze, S. E. Mons. Gherardo Gambelli. Durante l’incontro si è discusso della situazione in Ucraina, delle sfide poste davanti alla Chiesa in tempo di guerra, della cura pastorale per i rifugiati ucraini presenti sul territorio dell’arcidiocesi di Firenze, nonché dello sviluppo della parrocchia della Chiesa greco-cattolica ucraina nella città di Firenze. Il Primate della Chiesa greco-cattolica ucraina ha inoltre invitato l’Arcivescovo Gherardo a visitare l’Ucraina.
Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)