L’anno scolastico in tempo di guerra — la difficile lotta per il diritto dei bambini all’istruzione: il videomessaggio di Sua Beatitudine Sviatoslav

1 settembre 2025, 16:22 6

Il 1 settembre, per l’Ucraina, è sempre stato un giorno di gioia, di festa della prima campanella. Ma, ormai, per il terzo anno consecutivo i discenti ucraini vanno a scuola in condizioni di guerra. Nel suo consueto videomessaggio settimanale per la 185 ª settimana di guerra della Federazione Russa contro l’Ucraina, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina Sua Beatitudine Sviatoslav, ha dedicato particolare attenzione al diritto dei bambini e dei giovani all’istruzione.

 L’anno scolastico in tempo di guerra — la difficile lotta per il diritto dei bambini all’istruzione: il videomessaggio di Sua Beatitudine Sviatoslav

Secondo le sue parole, dall’inizio della guerra la Russia ha completamente distrutto 406 istituti di istruzione e danneggiato 2600 scuole e università.

«L’anno scolastico in tempo di guerra è una lotta difficile per il diritto dei bambini e dei giovani all’istruzione. Organizzare il processo educativo in queste condizioni è un vero atto di eroismo. Vogliamo ringraziare tutti coloro che ogni giorno riconquistano il diritto dei nostri bambini e giovani allo studio», ha affermato il Primate.

Quest’anno un vero simbolo di resilienza è diventata l’iniziativa di Kharkiv: in cui saranno aperte sette scuole sotterranee, oltre a stazioni della metropolitana appositamente attrezzate, dove i bambini potranno studiare al riparo dagli attacchi missilistici. In molte città e villaggi vicini al fronte le lezioni si svolgono da remoto. Esiste già una generazione di scolari che non ha mai studiato in classe con i propri coetanei, ma ha seguito tutto il percorso scolastico, fin dal primo anno, esclusivamente a distanza.

Sua Beatitudine Sviatoslav ha ringraziato i genitori e gli insegnanti che ogni giorno aiutano i figli a superare le difficoltà della guerra: «Oggi ringraziamo i genitori che aiutano i figli a superare queste difficoltà. Vogliamo che gli educatori si sentano circondati dall’attenzione, dalla preghiera e dal sostegno della Chiesa».

Un problema particolarmente doloroso, sottolineato dal Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, è l’aumento delle disuguaglianze educative: «Secondo i dati ufficiali, almeno 250.000 bambini ucraini oggi non sanno né leggere né scrivere. L’istruzione diventa così una sfida umanitaria per l’Ucraina. Speriamo che l’ampia comunità educativa sosterrà gli eroici insegnanti e docenti e riusciremo a vincere anche questa battaglia nella guerra».

In conclusione del videomessaggio, ha invitato a pregare per i bambini, i genitori e gli insegnanti, poiché il futuro dell’Ucraina dipende dalla loro resilienza e dalla loro forza: «Nonostante tutto, vogliamo che tutti sappiano: l’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte, l’Ucraina prega. I nostri figli, anche nei sotterranei o davanti agli schermi dei computer, portano la speranza in un domani luminoso».

Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)

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