«La Russia vuole "risolvere definitivamente la questione ucraina", come i nazisti fecero con quella ebraica» — Sua Beatitudine Sviatoslav al Re di Norvegia

22 ottobre 2025, 12:27 24

Il 21 ottobre, una delegazione del Consiglio Panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose ha incontrato il Re Harald V nel Palazzo Reale di Oslo. Durante l’udienza, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav, ha tracciato un parallelo tra l’aggressione russa contro l’Ucraina e l’Olocausto, sottolineando il carattere genocida della guerra.

«La Russia vuole "risolvere definitivamente la questione ucraina", come i nazisti fecero con quella ebraica» — Sua Beatitudine Sviatoslav al Re di Norvegia

Sua Beatitudine Sviatoslav ha ringraziato il sovrano per aver visitato le comunità ucraine e per continuare a ricordare l’Ucraina, restituendole così il suo nome, che la Russia cerca di negare, insieme al diritto di esistere.


Nel corso dell’incontro, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha sottolineato: «Il semplice fatto che oggi siamo qui davanti a voi è un miracolo. Tutti noi eravamo, e siamo ancora, nelle liste di esecuzione della Russia. Le truppe russe si sono fermate a pochi chilometri dalle nostre chiese e dalle nostre case a Kyiv. Se l’Ucraina fosse stata occupata, noi non saremmo più vivi: non saremmo qui davanti a voi, ma nelle celle di tortura».

Durante l’udienza, i leader religiosi ucraini hanno condiviso davanti alle Loro Maestà l’eroica resistenza del popolo ucraino e dei suoi difensori nella guerra per la libertà e l’indipendenza dell’Ucraina. I membri del Consiglio delle Chiese hanno sottolineato l’importanza dell’aiuto della Norvegia all’Ucraina nel respingere l’aggressione russa, nel raggiungere una pace giusta e nel ritorno dei bambini ucraini rapiti e dei prigionieri di guerra.

Sua Beatitudine Sviatoslav ha condiviso la profonda esperienza ecumenica delle Chiese in Ucraina: «Davanti alle fosse comuni di Bucha e Irpin abbiamo compreso che lì siamo tutti eguali e uguali, indipendentemente dalla confessione. I crimini della Russia ci uniscono e generano una risposta ecumenica comune: insieme salviamo vite e parliamo al mondo».

Il Capo della Chiesa ha descritto le dimensioni della tragedia, la più grande in Europa dopo la Seconda guerra mondiale: «Quattordici milioni di persone hanno lasciato le proprie case, quasi tre volte la popolazione totale della Norvegia. Circa 170.000 chilometri quadrati sono stati disseminati da mine, un’area pari alla metà del territorio norvegese. Quattro milioni di abitazioni sono state distrutte, l’equivalente a quasi tutte le case dei norvegesi».

Rivolgendosi al re, Sua Beatitudine ha espresso una particolare richiesta di protezione per la comunità ucraina in Norvegia: «Qui vivono 80.000 cittadini ucraini. Avete accolto la parte migliore della nostra società: studenti, giovani donne con bambini, specialisti altamente qualificati. Aiutateli a preservare la loro identità nazionale, culturale, linguistica e religiosa».


In risposta, le Loro Maestà hanno condiviso esperienze personali. Il Re Harald V ha raccontato di essere stato lui stesso un rifugiato a tre anni, quando la sua famiglia fuggiva dall’occupazione tedesca. La regina Sonja ha ricordato la gioia provata da bambina nel vedere la partenza dei tedeschi dal suo Paese, augurando che l’Ucraina possa presto vivere la stessa gioia e che gli occupanti lascino quanto prima la terra ucraina.

Tra i vari argomenti affrontati durante l’incontro vi sono state le testimonianze dei crimini russi nei territori occupati, il rapimento di bambini ucraini e la loro successiva indottrinazione secondo l’ideologia del «russkij mir», i crimini contro la libertà religiosa e la distruzione di chiese e luoghi di culto da parte dei bombardamenti russi. Tutti i membri della delegazione hanno testimoniato l’unità della comunità religiosa nella difesa dell’Ucraina, la grande attività umanitaria delle Chiese e delle organizzazioni religiose e il loro impegno nel servizio di cappellania militare.

Sua Beatitudine Sviatoslav ha inoltre parlato della pastorale di guarigione delle ferite di guerra svolta dalla Chiesa greco-cattolica ucraina, aggiungendo che «è facile cadere nella guerra, ma è difficile ritornare alla vita pacifica».

La delegazione del Consiglio Panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose, a nome degli ucraini, ha espresso la gratitudine al popolo norvegese, nella persona del re di Norvegia Harald V, per l’aiuto dato all’Ucraina, donandogli un quadro raffigurante Gesù Cristo che prega sullo sfondo degli orrori degli attacchi terroristici russi — la stazione ferroviaria di Kramatorsk e le famiglie uccise nelle città ucraine — accompagnato dalle parole: «Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal maligno.» (Gv 17,15). Il quadro è stato dipinto su casse di munizioni fornite dalla Norvegia nell’ambito dell’assistenza all’Ucraina.



Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)
Foto: Ufficio stampa del Re di Norvegia

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