Il Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina alle famiglie ucraine: non abbiate timore di dare alla luce e crescere i figli durante la guerra
Il Sinodo dei Vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina, riunito a Roma dal 29 giugno al 10 luglio, ha dedicato particolare attenzione al tema «Pastorale della famiglia in condizioni di guerra». Alla conclusione dei lavori, i vescovi hanno rivolto alle famiglie ucraine il messaggio postsinodale intitolato «”Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione” (cfr. Rm 12,12): la famiglia ucraina in tempo di guerra». In esso i vescovi invitano le famiglie ucraine a conservare la speranza e continuare a costituire vere e proprie «Chiese domestiche», e anche a non temere di mettere al mondo e crescere i figli durante la guerra.

Nel messaggio i vescovi della Chiesa greco-cattolica ucraina riconoscono le difficili sfide con cui devono confrontarsi le famiglie ucraine a causa dell’aggressione russa su vasta scala. «I missili del subdolo nemico colpiscono deliberatamente la famiglia ucraina. Attaccano città e villaggi, distruggono l’infrastruttura civile, gli ospedali, le scuole, asili nidi e abitazioni», si legge nel documento.
Tra le sfide più rilevanti i vescovi citano la separazione, alienazione, perdita di persone care, instabilità finanziaria, costante senso di pericolo, problemi di salute e traumi psicologici causati dalla guerra.
Nonostante tutte le difficoltà, il Sinodo si rivolge ai genitori con parole di incoraggiamento: «Non abbiate timore di dare alla luce e crescere figli di Dio, che sono testimonianza vivente della speranza riposta in Dio del cielo e della terra, e seme per lo sviluppo e continuo rinnovamento della Sua Chiesa e del nostro popolo».
I Vescovi ringraziano i genitori per l’amore verso i figli, le notti insonni, il sacrificio, la pazienza, la testimonianza viva di fede e speranza, la preghiera familiare condivisa e partecipazione alla vita della Chiesa insieme ai figli.
In oltre tre anni di guerra su vasta scala, la Chiesa greco-cattolica ucraina ha maturato una significativa esperienza pastorale nell’accompagnamento delle famiglie. Collabora attivamente con esperti di salute mentale, mentre i monasteri sono diventati «oasi della guarigione spirituale, sostegno e rafforzamento dei legami familiari e relazioni interpersonali».
Particolarmente apprezzato è il ministero dei pastori che, pur vivendo a loro volta traumi e difficoltà familiari, hanno continuato a sostenere il gregge come «guaritori feriti».
Il Sinodo invita ogni parrocchia a diventare un luogo di guarigione e sostegno spirituale per le famiglie attraverso la partecipazione alla preghiera comune e ai Sacramenti, ma anche attraverso la creazione di gruppi di mutuo sostegno. Particolare attenzione è stata dedicata a quanti hanno perso i propri cari. «Che le parrocchie presso cui svolgete ministero siano davvero delle case familiari, una comunità di comunità, un luogo in cui ogni famiglia può trovare sostegno», si rivolgono i vescovi ai sacerdoti.
Nel messaggio viene inoltre sottolineata l’importanza del tempo trascorso insieme in famiglia. «Tra i doni più preziosi offerti da Dio c’è il tempo, una risorsa insostituibile», ricordano i vescovi invitando a utilizzare questo dono per conversare con Dio e tra di noi.
Particolare attenzione è stata dedicata alla necessità di cura delle persone anziane e persone con esigenze particolari, tra cui i feriti, i sofferenti e coloro che hanno subito traumi a causa della guerra.
Nel messaggio i vescovi citano le parole del Patriarca Josyf Slipyj che nel suo «Testamento» afferma: «La famiglia cristiana è il fondamento di una società in salute, del popolo e della nazione. La famiglia è la garanzia del loro sviluppo e della loro forza!»
Rimandano anche ai principi del metropolita Andrey Sheptytskyi, il quale sottolinea che la comprensione cristiana della famiglia è la scienza «da cui dipende e su cui poggia il futuro dell’umanità».
Il messaggio si conclude con una rassicurazione: «La vostra Chiesa è sempre accanto a voi!».
Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)