Il Consiglio Panucraino delle Chiese ha esortato le autorità e la società a una lotta decisa e giusta contro la corruzione
Il Consiglio Panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose ha diffuso un appello in relazione allo scandalo di corruzione che ha scosso il Paese. I leader religiosi hanno definito la corruzione in tempo di guerra un crimine morale contro i difensori e contro il popolo, esortando le autorità a garantire un’indagine imparziale e una punizione inevitabile per i colpevoli, e invitando al contempo i cittadini a mantenere l’unità e a trasformare l’indignazione in un impegno costruttivo per l’integrità dello Stato.

Negli ultimi giorni la società ucraina è stata scossa dalle notizie su un ampio scandalo di corruzione. Gli organi statali per la prevenzione della corruzione hanno rilevato una serie di schemi di arricchimento illecito che, secondo le indagini, coinvolgerebbero alti funzionari e persone a loro vicine. Ogni giorno, nella sfera pubblica emergono nuovi dettagli degli eventi. Ma già ciò che vediamo e sentiamo suscita una profonda reazione emotiva e indignazione.
Il caso ha provocato una vasta risonanza, sia in Ucraina sia tra i partner internazionali, poiché riguarda gravi perdite finanziarie e di reputazione in un momento di estrema criticità dovuto all’aggressione russa.
Nel contesto di una guerra di liberazione e anticoloniale, in cui il nostro popolo mette in gioco tutte le proprie forze per la vittoria sull’aggressore, manifestazioni senza precedenti di corruzione non sono soltanto il segno di una profonda decadenza morale, ma rappresentano anche un tradimento della fiducia pubblica e statale da parte dei responsabili di questi reati. In ogni epoca e luogo, la corruzione ai livelli più alti del potere e nei settori chiave della difesa dello Stato è particolarmente pericolosa, ancor più in questo momento. Tali azioni, di fatto, favoriscono l’aggressore perché indeboliscono la capacità difensiva dell’Ucraina e demoralizzano la società.
Noi, rappresentanti delle comunità religiose dell’Ucraina, apprendiamo con dolore le notizie relative a questo scandalo e ad altri precedenti. In un momento in cui i nostri soldati versano il proprio sangue per la libertà, l’abuso corrotto del potere o dell’influenza è non solo un crimine penale, ma appare come un insulto al sacrificio dei difensori e all’intera nazione.
Rivolgiamo un appello agli organi investigativi e alle forze dell’ordine competenti, al potere giudiziario, nonché al Presidente dell’Ucraina, al Governo, alla Verkhovna Rada e a tutte le altre istituzioni competenti, affinché garantiscano indagini giuste e imparziali sui sospetti di corruzione. La giusta punizione dei colpevoli deve essere inevitabile, indipendentemente dal loro status quo o dai legami personali. Solo una reazione decisa, onesta e responsabile da parte delle strutture statali, dei rappresentanti del potere e dell’intera società potrà contribuire a sanare la ferita inferta, ristabilire la fiducia e dimostrare che lo Stato difende la verità e la giustizia, e che è capace di resistere non solo all’aggressione esterna, ma anche alle minacce interne.
Sottolineiamo che la corruzione è un peccato che, in tempo di guerra, non rappresenta soltanto una violazione delle leggi dello Stato, ma è anche un crimine morale contro i nostri difensori e contro l’intero popolo. Essa mina l’unità sociale, demoralizza, cosa di cui si avvale il nemico dell’Ucraina. La lotta contro la corruzione, dunque, è oggi parte integrante della nostra comune battaglia per l’indipendenza e della nostra resistenza all’aggressione russa.
Consapevoli di queste sfide, invitiamo la società ucraina alla lucidità emotiva e alla coerenza. Un popolo i cui figli migliori versano il sangue, cadono sul campo di battaglia, soffrono la prigionia e donano le ultime risorse per sostenere le Forze Armate dell’Ucraina, ha diritto alla propria indignazione; tuttavia, questo nobile impulso deve essere incanalato in un’azione costruttiva per sradicare la corruzione in tutte le sue forme, anche nella vita quotidiana. Allo stesso tempo, mettiamo in guardia dal lasciarsi trascinare in scontri politici o rivalità interne, che indeboliscono solamente il Paese e giovano solo all’aggressore. La nostra determinazione in questa lotta non deve oltrepassare i limiti della legge né in alcun modo minare le basi stesse della statualità.
Ci rivolgiamo a tutti i cittadini: non permettiamo che la corruzione ci divida o ci distolga dal nostro obiettivo principale — preservare lo Stato, la sua indipendenza e raggiungere la vittoria sul nemico. L’unità, il sostegno reciproco e la lotta comune contro il male sono ciò che oggi salva l’Ucraina. Ognuno, nel proprio ruolo, deve essere onesto, responsabile e pronto a servire la verità, continuando il proprio impegno spirituale nella lotta contro i nemici: tanto l’aggressore esterno quanto la corruzione interna.
Il Consiglio Panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose riafferma la propria solidarietà con il popolo ucraino e con i suoi difensori, con tutti coloro che servono lo Stato con onestà e dedizione. Preghiamo per la vittoria e invitiamo le autorità e la società a proseguire insieme nella determinata lotta contro la corruzione, una delle più gravi minacce attuali al nostro Paese. Solo l’affermazione della verità e della giustizia potrà essere il solido fondamento del futuro dell’Ucraina, che stiamo conquistando insieme.
Kyiv, 16 novembre 2025


