«Il cessate il fuoco — non è pace, e un accordo politico non stabilisce la giustizia» — Sua Beatitudine Sviatoslav a Filadelfia

17 febbraio 2025, 11:08 0

Filadelfia (USA), 16 febbraio 2025 — Durante una preghiera congiunta per la pace in Ucraina tenutasi presso la chiesa principale a Filadelfia — Basilica Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina si è rivolto alla comunità internazionale con l’appello di coltivare una pace, che abbia come fondamento la giustizia e la dignità di ogni persona.

«Il cessate il fuoco — non è pace, e un accordo politico non stabilisce la giustizia» — Sua Beatitudine Sviatoslav a Filadelfia

Questa preghiera si è svolta alla vigilia del triste anniversario — tre anni dall’inizio della guerra su vasta scala della Russia contro l’Ucraina. Secondo le parole di Sua Beatitudine Sviatoslav, sono stati tre anni di sofferenza e distruzione, ma anche tre anni di resilienza, amore e speranza.

La pace è impossibile senza giustizia

Rivolgendosi ai numerosi vescovi americani, al clero e ai fedeli presenti, Sua Beatitudine Sviatoslav ha sottolineato che una pace vera è impossibile senza giustizia. «Il cessate il fuoco — non è pace, e un accordo politico non può ristabilire la giustizia. Una tregua, che lascia le persone a soffrire sotto l’occupazione, è una crudele tortura. Senza giustizia, la pace è impossibile — essa diventa un’illusione, una promessa vuota».

La lotta per la propria libertà e dignità

Sua Beatitudine Sviatoslav ha anche sottolineato che, per gli ucraini, la pace non si limita all’interruzione dello spargimento di sangue, ma significa anche il ripristino della libertà e della dignità a tutte le persone: «Stiamo lottando per la nostra libertà e dignità — per il diritto di vivere liberamente sulla nostra terra. L’Ucraina sta lottando non solo per la terra — stiamo lottando per il nostro popolo».

«Non possiamo cedere la dignità di Kherson. Non possiamo barattare la libertà di Kharkiv. Non possiamo tradire il nostro popolo» — ha rimarcato Sua Beatitudine.

Il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina ha ricordato, che nessuno desidera tornare alla vita pacifica più dei cittadini ucraini. «Vogliamo la pace — notti senza sirene, mattine senza esplosioni, giorni senza perdite e notti senza paura».

Siamo vivi perché non siamo soli

In conclusione del discorso, Sua Beatitudine Sviatoslav ha condiviso ciò che rappresenta la fonte di resilienza e incrollabilità degli ucraini: «Noi possiamo contrastare il male e l’odio perché crediamo in Dio! Sappiamo che Dio è con noi».

Egli ha, inoltre, espresso profonda gratitudine alla comunità internazionale per la solidarietà e il sostegno: «Resistiamo, perché milioni di persone in tutto il mondo — persone come voi — pregano per noi e ci sostengono. Persone, che credono che il bene e la verità hanno una propria forza divina, mentre il male, la menzogna e la morte non potranno mai avere l’ultima parola. Siamo vivi, purché non siamo soli».

Ricordiamo che Sua Beatitudine Sviatoslav è giunto negli Stati Uniti il 14 febbraio, alla vigilia del terzo anniversario dell’invasione su vasta scala della Russia contro l’Ucraina, per sostenere i fedeli, molti dei quali, costretti dalla guerra, hanno dovuto abbandonare le proprie case e cercare rifugio in America. Durante la sua visita, Sua Beatitudine Sviatoslav incontrerà esponenti politici e rappresentanti della società civile, nonché rappresentanti del governo, per difendere la pace e la giustizia per l’Ucraina.

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