Il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina nella 166-esima settimana di guerra si rivolge ai leader religiosi del mondo: Uniamoci in un’azione congiunta affinché tacciano le armi in Ucraina
Sua Beatitudine Sviatoslav, nel suo consueto videomessaggio per la 166-esima settimana della guerra sanguinosa della Federazione Russa contro l’Ucraina, si è rivolto ai leader religiosi del mondo con un appello a unirsi in un’azione comune, affinché in Ucraina tacciano le armi, e vengano fermati i combattimenti sulla terra ucraina a lungo martoriata

«Perché oggi Cristo risorto — la nostra pace — arriva a noi e soffia su di noi con la sua pace», ha sottolineato il Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Il Primate ha osservato che l’Ucraina, ormai per la quarta volta, festeggia la Pasqua del Signore in condizioni di guerra.
Il leader spirituale ritiene che la Pasqua del Signore, per noi ucraini, che quotidianamente guardiamo in faccia la morte, sia una festa particolarmente significativa, perché sentiamo che Cristo risorto non solo è accanto a noi, ma è dentro di noi. La sua forza della resurrezione pulsa nelle vene del popolo ucraino.
«In mezzo a questo dolore, — ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav, — con il calice colmo di sofferenza, vogliamo ringraziare il Signore Dio e le Forze Armate dell’Ucraina per essere vivi, ma anche per il fatto che, nonostante i continui attacchi notturni sulle regioni di Sumy, Kharkiv, Odesa, Zaporizhzhia, Dnipro e Kyiv, in questa giornata di resurrezione, possiamo ancora una volta dire a tutto il mondo che l’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte, l’Ucraina prega!».
Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina (Roma)