Il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina nella 160-esima settimana di guerra: il futuro dell’Europa e del mondo è impossibile senza l’Ucraina
Il nostro destino può essere difficile, pesante, a volte sanguinoso. Tuttavia ci guida verso il futuro, alla gloria, in cui la forza di Dio sarà glorificata attraverso l’Ucraina in tutto il mondo. Queste sono le parole pronunciate dal Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav, nella 160-esima settimana della grande guerra in Ucraina.

Il Primate ha osservato che, nella prima settimana del grande digiuno della Quaresima, i russi ogni notte cercano di colpire le infrastrutture vitali dei nostri centri abitati.
«Ma ancora una volta, da Kyiv, risuona la voce che dice al mondo che l’Ucraina resiste. Tutti quelli che vogliono sapere come vive l’Ucraina, vi invitiamo a visitare la nostra capitale. Che tutti possano vedere e sentire: l’Ucraina resiste, l’Ucraina combatte, l’Ucraina prega!» — ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav.
Secondo Sua Beatitudine, questa settimana il nome «Ucraina» è stato costantemente in prima pagina sui media internazionali. Sullo sfondo di vari eventi politici, internazionali, diplomatici, militari, molti esperti sostengono che l’ordine mondiale, costruito dall’umanità come sistema di sicurezza dopo la Seconda guerra mondiale, è stato praticamente distrutto.
Secondo il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, la nuova architettura dell’UE, l’architettura della sicurezza dell’Europa è impossibile senza l’Ucraina. Tuttavia, non si tratta solamente della sicurezza militare, bensì dei fondamenti stessi della civiltà europea, dei valori profondi, delle relazioni umane, delle relazioni internazionali, senza i quali l’Europa, l’Ucraina e il mondo intero non avranno futuro.
«Oggi tutto il mondo con sorpresa e ammirazione, — afferma, — osserva il coraggio, l’eroismo del popolo ucraino, il suo amore per la Patria, la sua capacità di non solo difendere la propria dignità, ma anche difendere le fondamenta dell’umanità. Colui che osserva l’amore sacrificale degli ucraini, percepisce con orrore ogni tentativo di costrizione alla pace effimera o accordi sconosciuti che qualcuno vuole siglare al prezzo del sangue ucraino».
Segretariato dell'Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč a Roma