I cappellani militari ucraini partecipano al Giubileo della Forze Armate, della Polizia e Forze di Sicurezza in Vaticano
Al pellegrinaggio partecipano i cappellani militari della Chiesa greco-cattolica ucraina, tra questi: il Rev. D. Ivan Isayovych, il Rev. D. Vasyl Hasynets e il Rev. P. Oleh Ladniuk, che negli ultimi 10 anni, su base volontaria, hanno svolto con dedizione il loro ministero per i militari ucraini, insieme al Vescovo emerito Mykhailo Koltun dell’Eparchia di Sokal-Zhovkva e il vicecapo del Dipartimento di Cappellania Militare della Curia Patriarcale, il Rev. P. Andriy Zelinskyy, SJ

La solenne apertura del Giubileo si è tenuta l’8 febbraio in Piazza del Popolo, nel cuore di Roma, con la partecipazione del Ministro della difesa della Repubblica Italiana, Guido Crosetto, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, e di altri rappresentanti dell’alto comando d’Italia insieme ai vescovi militari cattolici da ogni parte del mondo. Nel suo discorso di apertura della cerimonia, l’Ordinario Militare per l’Italia, l’Arcivescovo Mons. Santo Marcianò, ha rivolto un caloroso benvenuto in particolare agli ospiti dall’Ucraina, esprimendo sincera gratitudine a tutti i cappellani militari ucraini.
Il 9 febbraio, la Liturgia domenicale in Vaticano è stata presieduta da Papa Francesco, affiancato dal cardinale Roberto Prevost, Prefetto del Dicastero per i Vescovi, dall’Arcivescovo di Vilnius, l’arcivescovo Gintaras Grušas, Ordinario Militare della Repubblica Lituana e Presidente della Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, e dall’Ordinario Militare per l’Italia, l’arcivescovo Mons. Santo Marcianò.
Durante l’omelia, il Santo Padre si è rivolto ai centinaia di rappresentanti delle forze dell’ordine presenti in piazza San Pietro, esprimendo particolare gratitudine per il loro ministero al bene comune accompagnando il suo discorso con un’esortazione: «Vi chiedo di essere vigili: siate vigili contro la tentazione di coltivare lo spirito di guerra; siate vigili per non cedere al mito della forza e al fragore delle armi; siate vigili per non lasciarvi contaminare dal veleno della propaganda dell’odio…».
Durante la preghiera dell’Angelus, dopo la Messa solenne, il Papa ha ricordato ai militari di tutti i Paesi che il loro «servizio armato deve essere esercitato esclusivamente per la legittima difesa, e in nessun caso per imporre il proprio dominio su altri popoli, rispettando rigorosamente le convenzioni internazionali sulla risoluzione dei conflitti e, soprattutto, con sacro rispetto per la vita umana e per il creato».
Con parole speciali, Papa Francesco ha evidenziato la missione dei cappellani militari, ricordando che la sua essenza — la «presenza sacerdotale» tra i militari: «Essi non servono — come purtroppo è accaduto nella storia — per benedire azioni di guerra perverse. No. Sono tra voi come presenza di Cristo, che desidera accompagnarvi, ascoltarvi ed essere vicino a voi, sostenendovi nella vostra missione quotidiana. Offrendo supporto morale e spirituale, camminano accanto a voi, aiutandovi a svolgere i vostri doveri alla luce del Vangelo e al servizio del bene».
Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč a Roma